TAR Lazio: viene meno il DM sulla compensazione prezzi


Il Tar Lazio - Roma, con sentenza n. 1707 del 18 febbraio 2009, su ricorso dell'ANCE - Associazione Nazionale Costruttori Edili, ha censurato e annullato il Decreto del Ministero delle Infrastrutture del 21 gennaio 2008 nella parte in cui ha illegittimamente riconosciuto l'aumento significativo dei prezzi (per una percentuale superiore al 10%) soltanto quando il superamento di tale soglia risultava attestato dai tre indici presi a riferimento (Provveditorati SIIT, Istat, Unioncamere).

 

Rilevano i giudici romani che, quando l'aumento significativo del prezzo risulti da soli due dei tre indici disponibili, perché il terzo sia contrastante o perché sia addirittura mancato, e anche quando il superamento della soglia del 10% sia attestato, in presenza di sue soli indici, da uno di essi (avendo l'altro rilevato una variazione inferiore), l'amministrazione non può escludere solo per tali circostanze la sussistenza dell'aumento oltre i limiti di percentuale previsti dalla legge, ma deve sottoporre i relativi prezzi ad un supplemento di istruttoria, anche autonomamente o facendo ricorso ad altre fonti.

 

Infine, il TAR Lazio ha rilevato che, conformemente ai rilievi formulati dalla ricorrente, il fatto di assumere a cause rilevanti, ai fini delle variazioni dei prezzi, i soli "fatti notori" costituisce un criterio poco chiaro ed arbitrario.

 

Il requisito dell'eccezionalità, pertanto, dovrebbe essere verificato in base a dati di natura oggettiva (quali la frequenza, le dimensioni, l'intensità dell'evento), connessi al criterio dell'imprevedibilità, secondo i parametri di normale prudenza ed accortezza richiesti ad operatori che svolgono attività imprenditoriale nel settore dei lavori pubblici.