Consiglio di Stato: i poteri della commissione giudicatrice


Il Consiglio di Stato conferma l'indirizzo giurisprudenziale secondo il quale, laddove la commissione di gara ritiene di operare - in modo, peraltro, del tutto ragionevole - una specificazione dei più generali criteri indicati nell'avviso di gara, ma tali sottocriteri non sono esplicitati nei verbali, tale condotta va ritenuta illegittima (Consiglio di Stato, Sez. V, 25/2/2009 n. 1134).

È inoltre sufficiente il mero fatto oggettivo dell'apertura di una domanda di partecipazione prima del momento in cui la commissione debba avere cognizione dei relativi contenuti, perché tale offerta vada definitivamente esclusa dal seguito della gara; essendo invece del tutto irrilevante, quand'anche pienamente comprovata e verbalizzata, la circostanza che la commissione non abbia mai preso cognizione del relativo contenuto.La giurisprudenza, sul punto, è del tutto pacifica (cfr.: C.d.S., V, 23 gennaio 2007 , n. 196; C.d.S., V, 29 agosto 2005 , n. 4407; C.d.S., V, 08 giugno 2000, n. 3241).