TAR Friuli Venezia Giulia: Condanna di terzi e ragionevole conoscenza


Con riferimento alle condanne subite da terzi, non si può ragionevolmente pretendere che chi rende la dichiarazione affermi più di quanto risulta dall’estratto del casellario giudiziale ottenibile dai privati, che – come noto - non riporta necessariamente tutte le condanne subite.

 

In questo senso, l’inciso “per quanto a conoscenza” ben può essere inteso non come una mancata assunzione di responsabilità della dichiarazione, ma, più semplicemente, come l’affermazione che - nella posizione del terzo - potrebbero esservi condanne di cui il dichiarante può non essere a conoscenza, in quanto non riportate nel certificato del casellario giudiziale (non integrale) al quale ha facoltà di accedere.

 

E’ quanto affermato dal TAR Friuli Venezia Giulia (Sez. I, 14 luglio 2011, n. 358), secondo il quale spetta alla P.A., in sede di verifica, acquisire la documentazione completa anche dei soggetti cessati dalla carica, al fine di controllare sia il possesso dei requisiti per la partecipazione alla gara, sia la correttezza delle dichiarazioni rese.

 

Va da sé che andrà escluso, per falsa dichiarazione, colui che consapevolmente ha omesso di dichiarare una condanna di terzi che era nella legale possibilità di conoscere con l’ordinaria diligenza.