La dichiarazione in ordine all'insussistenza delle cause di esclusione di cui all'art. 38 d.lgs. n. 163 del 2006 può essere resa da un unico legale rappresentante dell'impresa concorrente con riferimento espresso anche agli altri soggetti nei cui confronti il requisito va comprovato, a condizione però che dalla stessa dichiarazione sia ricavabile l'indicazione analitica e nominativa dei predetti altri soggetti non solo per consentire alla stazione appaltante di compiere le necessarie verifiche ma anche per l'assunzione di responsabilità del dichiarante per il caso di non veridicità di quanto attestato.
Lo afferma il TAR Lazio (Roma sez. II ter 28 ottobre 2013 n. 9185) richiamando alcune pronunce di legittimità (Consiglio di Stato, III, 1 luglio 2013, n. 3544; Consiglio di Stato, III; 16 novembre 2011, n. 6053).
Precisano i giudici laziali che la mancata indicazione dei nominativi dei soggetti diversi dal dichiarante riguardo ai quali si attesta l'insussistenza di cause ostative sul piano della moralità implica anche la mancata assunzione di responsabilità per il caso di non veridicità della dichiarazione, che rappresenta il proprium del meccanismo dell'autocertificazione.
Ne consegue che non risultando, nel caso di specie, l'analitica indicazione dei nominativi per i quali le mandanti hanno reso la specifica dichiarazione di cui all'art. 38, comma 1, lett. b) e c), la stessa, con riferimento a tali nominativi, deve ritenersi non prodotta, sicché la costituenda ATI avrebbe dovuto essere esclusa dalla gara.
A tal proposito non può nemmeno invocarsi il c.d. dovere di soccorso istruttorio di cui all'art. 46, comma 1, d.lgs. n. 163 del 2006 in quanto, ai sensi del successivo comma 1 bis, la stazione appaltante è tenuta ad escludere i concorrenti in caso di mancato adempimento alle prescrizioni previste dal codice, dal regolamento o da altre disposizioni di legge e l'obbligo di rendere le dichiarazioni sull'insussistenza delle cause di esclusione di cui all'art. 38, comma 1l, lett. b) e c), del codice dei contratti pubblici trova nella stessa disposizione la propria fonte. |