Consiglio di Stato: accettare non vuol dire rinunciare ad impugnare …


L’accettazione delle regole di partecipazione non comporta l'inoppugnabilità di clausole del bando regolanti la procedura di gara che fossero, in ipotesi, illegittime, in quanto una stazione appaltante non può mai opporre ad una concorrente un'acquiescenza alle clausole del procedimento, atteso che una siffatta irragionevole preclusione sarebbe contraria agli artt. 24, comma 1, e 113, comma 1, della Costituzione.

 

Lo afferma il Consiglio di Stato (sez. V 5 novembre 2014 n. 5479), richiamando una precedente pronuncia (Consiglio di Stato, sez. IV, 17 febbraio 2014, n. 749) e rilevando che, diversamente opinando, si perverrebbe alla paradossale e non accettabile conclusione che, per poter partecipare alla gara, l'operatore economico dovrebbe necessariamente prestare acquiescenza a tutte le clausole, con conseguente esclusione della relativa possibilità di tutela giurisdizionale.