Consiglio di Stato: il contratto di avvalimento …


Non è sufficiente ad integrare l'impegno quale presupposto di legittimità dell'aggiudicazione un contratto di avvalimento avente ad oggetto il richiamo alla sola "attestazione SOA", perché verrebbe frustrata l'esigenza sostanziale della dimostrazione della "effettiva utilizzabilità" delle risorse e dei "mezzi" messi a disposizione dall'ausiliaria a favore dell'ausiliata, cui risponderebbe la specifica previsione di cui all'art. 88 d.p.r. n. 207 del 2010.

 

Se è vero che il limite di operatività di cui all'art. 49, comma 2, lett. f), del Codice dei contratti pubblici, di per sé suscettibile di un amplissimo campo operativo, è dato dal fatto che la messa a disposizione del requisito mancante non deve risolversi nel prestito di un valore puramente cartolare e astratto, essendo invece necessario, anche alla luce del chiaro disposto dell'art. 88 del d.p.r. n. 207 del 2010, che dal contratto risulti chiaramente l'impegno dell'impresa ausiliaria a prestare le proprie risorse e il proprio apparato organizzativo nella misura richiesta - impegno che potrebbe essere facilmente eluso ove fosse consentito il ricorso a formule vaghe - deve ritenersi valido ed efficace un contratto di avvalimento il cui contenuto manifesti l'impegno serio e la effettiva messa a disposizione dei requisiti e mezzi di cui l'ausiliata è carente.

 

E’ la posizione espressa dalla sezione V del Consiglio di Stato con pronuncia del 24 luglio 2014 n. 3949.